28.9.12

Letture estive. Libertà

Jonathan Franzen, Libertà (Einaudi), traduzione di Silvia Pareschi. L'ho letto d'un fiato e in generale mi è piaciuto, con qualche riserva. Lo definirei un feuilleton super sofisticato. Innanzitutto per la scelta dei personaggi, almeno di una parte di essi, ricchi e bizzarri newyorchesi. Poi perché dice tutto di tutti, facendoci entrare nelle case dei personaggi, tipo serial tv. Infine perché si conclude con un happy ending, facendo prevalere i buoni e le buone intenzioni (questo è forse l'elemento che mi è piaciuto meno. Avrei preferito un po' più di perversità, dal figlio di Patty, per es.). Tutto questo è raccontato benissimo, con una prosa raffinata e con molto acume nel capire i personaggi, gli snodi morali, psicologici, caratteriali che affrontano, le coordinate culturali che stanno dietro le loro scelte; e senza lasciare spazi vuoti, a differenza del modernismo che era tutto un lasciar spazio al lettore. Qui siamo all'equivalente del cannocchiale puntato sui palazzi di fronte, al fare appello al nostro desiderio di sapere come gli altri fanno le cose che facciamo anche noi ogni giorno. Ottima la traduzione di Silvia Pareschi che riesce a portare nell'italiano il ritmo e la natura sofisticata e naturale al contempo della prosa di Franzen.

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