8.3.11

Le variazioni bradshaw

"Che cos'è l'arte? Thomas Bradshaw si pone spesso questa domanda. Non conosce ancora la risposta. Un tempo era convinto che l'arte fosse una specie di finzione, ma ormai non lo pensa più. Adesso, per descrivere quello che pensa, usa la parola autenticità. Alcune cose sono artificiali e altre sono autentiche. E' facile capire quando una cosa è artificiale. Molto meno quando non lo è." E' l'inizio del romanzo di Rachel Cusk, le variazioni bradshaw (Mondadori, ottima traduzione di Silvia Pareschi), e mi viene spontaneo farmi la domanda di Thomas riguardo al libro: è autentico o artificiale? L'ho letto con piacere, ma anche con la leggera sensazione che non fosse sempre autentico, che la maestria - della prosa, delle osservazioni di carattere psicologico, delle descrizioni di case e abitudini familiari - con cui è condotto fosse a volte solo maestria, acutezza, eleganza, e non riuscisse veramente a svelare qualcosa di più profondo. Un'evoluzione super intellettuale di una rivista femminile.

1 commento:

  1. Condivido in pieno l'osservazione, e ne approfitto per ringraziare, oltre che per il complimento sulla traduzione, per il bel blog che seguo con interesse tutti i giorni.

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