18.3.11

La curiosità per le storie altrui

E' una caratteristica di New York - o del modo in cui percepisco NYC - che mi è sempre sembrata una riproduzione dello shtetl dell'Europa orientale, o di un gruppo di shtetl. Il NYT, oltre a essere il grande giornale globale che è, non ha perso la funzione di gazzettino delle storie della città e dei suoi abitanti. Lo dimostrano la rubrica The Ethicist (ora curata da Ariel Kaminer, finora con più brio e meno umorismo di Randy Cohen) e l'articolo di Adam Sternbergh sul Magazine di domenica scorsa su Dana Adam Shapiro e come sia arrivato al film Monogamy (appena uscito in USA). Incuriosito dai molti divorzi dei suoi conoscenti, DA Shapiro ha scoperto che se diceva di star scrivendo un libro sull'argomento, la gente gli confidava volentieri i suoi guai. In due anni ha raccolto 50 interviste sui motivi per cui si divorzia, che a lui sono servite per il film, e a Sternbergh per costruire un articolo avvincente come un racconto. "Nothing that I ever did during the course of our entire marriage involved me thinking about my wife as a first thought. And yet now, as we were going through the divorce, she was all I could think about. If there had been one-tenth -  one-hundredth -  as much passion in our marriage as there was in our divorce, we would have just celebrated our 25th wedding anniversary". nytmag.

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