8.11.10

Toni Judt's New York

Toni Judt è morto lo scorso agosto per la sclerosi laterale amiotrofica. Anche durante la paralisi causata dalla malattia ha continuato a lavorare e a dettare dei brevi saggi basati su ricordi, capitoli di un libro di memorie che viene ora stampato da Penguin con il titolo di The Memory Chalet, uno chalet svizzero che aveva molto amato da bambino e in cui idealmente riponeva i suoi ricordi per poterli ritrovare meglio. Il New York Times di oggi pubblica uno di questi testi in cui Judt parla di New York, città che amava molto e in cui si era trasferito nel 1987 per andare a insegnare a NYU. "And yet, New York remains a world city. It is not the great American city — that will always be Chicago. New York sits at the edge: like Istanbul or Mumbai, it has a distinctive appeal that lies precisely in its cantankerous relationship to the metropolitan territory beyond. It looks outward, and is thus attractive to people who would not feel comfortable further inland. It has never been American in the way that Paris is French: New York has always been about something else as well." nyt.

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